L’idea nasce come autonoma terapia liberatoria alla mia idiosincrasia per gli edifici alveare.
Il pensiero che il profitto delle società, unito all’ignoranza degli organi legislativi, alla corruzione di quelli amministrativi, alla rassegnazione dei tecnici e, non ultima, all’indolenza delle genti, potesse portare ad una così infima tipologia di spazi e consequenzialmente ad una tal misera qualità dell’abitare, mi ha a lungo tormentato.
Troverete il libro in due parti (causa limite alla dimensione dei PDF) più l’Appendice.